Piano di Gestione Zone di Rifugio ed Ambientamento
AMBITO TERRITORIALE DI CACCIA "PIANURA BERGAMASCA"
Piano di gestione Zone di Rifugio ed ambientamento
Significato e gestione delle zone di rifugio ed ambientamento
Le zone di rifugio ed ambientamento (Z.R.A.), sono degli istituti faunistici previsti dalla normativa
regionale, la quale stabilisce che in ogni ambito territoriale o comprensorio alpino siano realizzate,
anche a rotazione, delle aree per il rifugio e l’ambientamento della fauna stanziale, fino ad un
massimo del 15% del territorio agrosilvopastorale destinato a caccia programmata.
La identificazione e l’istituzione di queste aree è demandata ai comitati di gestione, le quali
devono essere funzionali alla conservazione della fauna selvatica, in particolar modo per favorire
l’insediamento e l’irradiamento della fauna stanziale.
Le ZRA premettono di perseguire due importanti obiettivi gestionali: il primo è quello di evitare
che popolazioni di fauna stanziale siano sovraesposte all’azione di prelievo, originando un
“risparmio” funzionale al mantenimento delle popolazioni presenti; il secondo obiettivo è quello
dell’irradiamento e dispersione della fauna da tali aree verso il restante territorio a caccia
programmata, andando a potenziare e rendere più efficienti gli sforzi di ripopolamento. In molti
casi rappresentano le zone in cui effettuare i ripopolamenti tesi alla costituzione o al
potenziamento di popolazioni stabili e in grado di auto mantenersi.
Nei territori ove è stata creata, organicamente e razionalmente, una rete di “zone rosse”, al fine
della stagione venatoria, più del 50% (molte volte fino al 80%) delle lepri presenti sul territorio a
caccia programmata sono localizzate nelle Z.R.A.
Per le popolazioni di fauna stanziale le ZRA fungono da punto di ancoraggio dei loro “nuclei”
principali e per l’attività venatoria costituiscono dei veri e propri “vivai” di produzione di
selvaggina.
Affinché le zone di rifugio e di ambientamento funzionino e non tradiscano le aspettative, è
necessario che vengano istituite analizzando attentamente le caratteristiche ambientali del
territorio considerato, e perimetrate in funzione della specie o delle specie per le quali vengono
create, ovvero le ZRA devono avere un’elevata vocazionalità per le specie a cui si riferiscono.
Modelli gestionali delle zone di rifugio ed ambientamento
I modelli gestionali possono variare in funzione delle aspettative per le quali è stata istituita la
Z.R.A., o di come si inserisce la zona in un contesto pi\ ampio di gestione faunistica p di realtà
ambientale.
I due principali modelli gestionali, per la presente pianificazione, sono i seguenti:
ZRA di tipo “A”: zone di dimensioni ridotte per favorire l’irradiamento naturale della fauna
selvatica proveniente da azioni di ripopolamento intraprese durante la stagione venatoria. Tali
zone devono avere un’elevata vocazionalità per le specie di riferimento.
ZRA di tipo “B”: zone di maggiore estensione in cui effettuare ripopolamenti tardo invernali o
primaverili con soggetti riproduttori o soggetti giovani, anche ricorrendo a strutture di
preambientamento, dai quali ottenere nuclei di popolazione di qualità in grado di auto mantenersi
e di soddisfare le aspettative venatorie in un’ottica lungimirante, ed effettuare azioni di
miglioramento ambientale.
© Tutti i diritti intellettuali del presente articolo sono di proprietà del Dott. GiovamBattista Vitali
Tecnico Faunista dell'A.T.C.